La Chiesa (appunti e lezioni)

La Chiesa (appunti e lezioni)

La Chiesa (appunti e lezioni)

Emilio Guano, La Chiesa (appunti e lezioni), Editrice Studium, Roma 1936 (Quaderni Universitari, 26-27).

Nel 1936 Emilio Guano ricopre la carica di viceassistente generale della Fuci da un anno, ministero al quale aggiunge proprio in quell’anno quello di viceassistente dei laureati di Azione Cattolica. È in quel momento che nella serie dei “Quaderni Universitari” dell’editrice Studium, esce il suo volumetto La Chiesa (appunti e lezioni), che raccoglie e riordina i materiali di una serie di lezioni tenute fra il 1934 e il 1935 ai membri dell’Associazione Universitaria Maschile di A.C. a Genova. Il contesto nel quale si colloca la stesura e poi la pubblicazione del testo di Guano è del tutto peculiare per la vita dei fucini: si è infatti all’indomani dei fatti del 1931 e dello scontro che si consuma fra regime fascista e Chiesa Cattolica proprio sulla Fuci e sull’Azione Cattolica. La cesura rappresentata dalla rimozione di Montini nel 1933 comporta una fase di ripensamento della strategia culturale della federazione, sulla quale l’antico assistente continua ad esercitare un’influenza dal suo ufficio in Segreteria di Stato e facendosi promotore di una vera e propria politica culturale che, oltre che agli universitari, si allarga ai laureati con la creazione dei Laureati Cattolici.

Emilio Guano, sacerdote genovese con una solida e raffinata cultura da biblista, è parte attiva di questo processo, nel quale si inserisce come portatore di un contributo di pastorale della cultura che aspira ad educare il laicato cattolico sul terreno della sensibilità religiosa. Le lezioni sulla Chiesa che consegna alla pubblicazione del 1936 si inquadrano in questa cornice. L’opera, sia nell’approccio che nel procedere dell’argomentazione, si articola su solide radici bibliche e su una lettura della natura della Chiesa di matrice cristologica ma con tratti del tutto peculiari rispetto all’approccio che predomina nella manualistica religiosa del tempo. Guano, cioè, non segue l’idea della Chiesa come societas né quella del corpus mysticum intese come espressioni fra loro speculari di una organizzazione fortemente gerarchizzata e verticalizzata. L’accento è piuttosto sul rapporto fra Chiesa e Cristo, visto come espressione della natura della comunità ecclesiale ma anche come chiave di lettura del rapporto fra cattolicesimo e modernità. Significativo è al riguardo il fatto che nello scegliere un’immagine che renda ragione della natura della Chiesa, Guano insista su quella della “famiglia del Padre Celeste”, che fa della fraternità (Mt 23, 8-9) il tratto qualificante il corpo ecclesiale. È, quella che Guano presenta, una Chiesa che si intende come κοινωνία (Gv 1, 3-4) degli uomini fra loro e degli uomini col Padre, nella quale si esprime l’intera Trinità.

Il radicamento biblico della riflessione ecclesiologica che così viene proposta ai fucini consente anche una rilettura della vicenda storica della Chiesa che si discosta dal tradizionale approccio apologetico degli “errori della modernità”. La storia religiosa del cattolicesimo non è cioè intesa come segnata da una serie di lacerazioni che testimoniano la crescita di un mondo anticristiano e ateo, ma piuttosto come un processo faticoso e complesso nel quale le diverse crisi – dallo scisma fra Roma e Costantinopoli all’età della Riforma – sono viste come momenti di crescita della coscienza di sé che la Chiesa cattolica ha. E tale atteggiamento apre anche ad un nuovo modo di guardare la cultura della modernità, la quale non è vista come pregiudizialmente gravida di errori perché non cristiana. Guano, sposando in questo la sensibilità neotomista di un Maritain o dello stesso Montini, spiega che la cultura elaborata dalla Chiesa non è in contrasto ma in continuità con la “cultura naturale umana”: «Perché – spiega – c’è appena bisogno di aggiungere che colle verità di ordine naturale il pensiero della Chiesa non può essere in contraddizione; mentre, se mai, tra l’un ordine e l’altro può esserci una mutua chiarificazione e illuminazione» (p. 126).

Lo scritto di Guano si incornicia all’interno di una preoccupazione per la qualità della cultura religiosa del laicato colto italiano che si sostanzia nel ripensamento della funzione della Fuci nel corso degli anni Trenta del Novecento. Di fronte all’affermarsi definitivo del Regime e all’interno delle maglie con cui, attraverso il Concordato, il Fascismo condiziona anche la vita della chiesa italiana, La Chiesa del sacerdote genovese rientra nella strategia di concentrare le forze e le attenzioni sulla costruzione di una cultura religiosa adeguata ad un quadro europeo in cui dominano i totalitarismi e la crisi dei regimi liberali. I contenuti teologici del testo di Guano esercitarono così una funzione essenziale nella costruzione della visione ecclesiale del laicato italiano, giocando un ruolo nell’affinare un modo di concepire i rapporti fra Chiesa e società in Italia altri rispetto tanto al separatismo di tipo liberale e quanto al clericofascismo che aveva appoggiato la costruzione della dittatura.

 A cura di Riccardo Saccenti