Il mio primo incontro con la FUCI

Il mio primo incontro con la FUCI

Il mio primo incontro con la FUCI

*Claudia Campone

Avete presente quei momenti nella vita in cui sembra tutto accadere con grande ovvietà, quasi, banalità e solo a posteriori riusciamo a calcolare il peso di cosa sia veramente successo?

Questo è stato il mio primo incontro con la FUCI.

Ero appena arrivata a Roma, ennesima fuorisede calabrese che invade la capitale, con un passato di impegno in Azione Cattolica e molti amici incontrati in associazionismo. Qualcuno mi aveva parlato della Cappella Universitaria e di questo strano acronimo che, altri giri di amici, avevano confuso con un club di fotografia (FUJIfilm?). Per me, infatti, gli incontri importanti non sono mai avvenuti senza la mediazione di una persona vicina.

La sala riunioni della Fuci alla Sapienza era semplice. Spoglia e insieme calda, così ricca di persone pensanti, che sapevano ascoltare, che amavano studiare e si interrogavano su quello che stava succedendo intorno.

Da subito mi è sembrato uno spazio e un tempo in cui voler rimanere e costantemente tornare.

Credo che la cosa più interessante, soprattutto per un fuorisede, sia la sensazione di sentirsi a casa con chi non condivide la tua stessa appartenenza geografica: in quella stanza, e poi ad ogni appuntamento nazionale, è sempre stato fonte di grande gioia (la chiamiamo Grazia da queste parti!) esplorare l’Italia attraverso i volti, le risate, le condivisioni degli altri Fucini continuando a sentirsi a casa.

E poi venne l’opportunità della Presidenza Nazionale, quel tempo meraviglioso in cui ho avuto l’opportunità di incontrare alcuni di quelli che ancora oggi sono i miei più cari amici, il mio testimone di nozze, la madrina di battesimo di mia figlia eccetera eccetera. La Presidenza è un’esperienza di vita unica e di cui non sarò mai abbastanza grata: molto è quello che ho ricevuto rispetto a quello che sono riuscita a dare. Non vorrei esagerare, ma è come in una sana dinamica amorosa: più hai la sensazione di dare (svegliandoti in piena notte per raggiungere l’Assemblea regionale in Sicilia, fare le ore piccole per consegnare la tua Tesi di Laurea mentre devi finire di correggere le bozze degli Atti del Congresso, riunirsi con gli altri ad orari improbabili per decidere chi modererà la Tavola rotonda di turno) più ti ritorna indietro una carica di Consolazione che ti sovrasta.

Avrei voglia di abbracciare ognuno di voi e dirvi solo che ogni singola ora che sceglierete di vivere in compagnia della FUCI sarà il più bel regalo che possiate farvi.

*Claudia Campone, è una designer e, dopo aver trascorso gli ultimi 4 anni a Londra, è rientrata a Roma dove gestisce la sua agenzia creative Thirtyone Design + Management da lei fondata nel 2015. Ha studiato Architettura all’Università La Sapienza di Roma e Disegno industriale a Nantes. Ha lavorato come interior designer a Shangai, e ha viaggiato e coordinato progetti e curato il design di negozi in America, Russia e Europa. È stata Vicepresidente nazionale femminile della FUCI dal 2005 al 2007.