Una storia più grande

Una storia più grande

Ilaria Godio*

“Ma dai! sei la sorella di Jader di Torino?” così venni accolta da un gruppo di fucini di Brescia in occasione del 50° Congresso Nazionale del 1991 e quella frase ha rappresentato il mio lasciapassare per tutti gli anni di permanenza in FUCI.

Ovunque andassi, qualunque cosa facessi, qualsiasi pensiero esprimessi per tutti ero “la sorella di Jader di Torino”. La personalità di mio fratello era dirompente ed era inevitabile che fosse conosciuto dai più, ma l’essere in secondo piano non mi ha mai fatta sentire frustrata: in FUCI ho compreso quanto far parte di una storia più grande di noi ed essere riconosciuti in quanto in relazione con qualcuno non rappresenta un limite, ma una ricchezza.

Avere la consapevolezza di percorrere strade sulle quali altri ci hanno preceduti e che noi possiamo arricchire con contributi personali ti fa sentire parte della storia e ti aiuta ad assumere le responsabilità delle scelte, che farai nella vita quotidiana.

E “sei la sorella di Jader” mi ha fatto comprendere quanto sia importante formarsi e prepararsi senza doversi fare scudo di nessuno, ma avendo il coraggio di essere se stessi. 

Dal 1992 al 1995 fui incaricata regionale di Piemonte e Valle d’Aosta e quando mi presentavo iniziavo ad essere Ilaria di Torino senza ulteriori appendici; conobbi una marea di fucini di tutt’Italia nei vari Congressi, Convegni, settimane quadri e settimane teologiche di Camaldoli e di tutti questi momenti porto un ricordo vivo legato alle meravigliose amicizie che sono tutt’ora presenti nella mia vita, amicizie nate grazie ai confronti vivaci e alle vicissitudini borderline: bevute di Laurus fino allo sfinimento a Camaldoli, gavettoni durante le settimane quadri, fondazione del Komitato che intratteneva i fucini durante le cene di Camaldoli ironizzando sulle relazioni della giornata.

E fu così che la “sorella di Jader” divenne finalmente Ilaria, al punto che, in occasione del suo ultimo Camaldoli nel 1995, tornò a casa con i saluti dei fucini per il fratello: i ruoli si erano invertiti!

Ma, come si sa, la vita chiede il conto e ad ottobre 2018 a Roma, in occasione della canonizzazione di Paolo VI, durante la serata di condivisione con i giovani, al momento delle presentazioni ci fu un urlo generale “lei è Ilaria, la sorella di Jader!… in un battibaleno tornai all’inizio della storia e gli sforzi fatti svanirono nel nulla.

In realtà fui felice nell’essere ricordata come “la sorella di Jader”, una frase che accomuna vecchio e nuovo, inizio e sviluppo, passato e futuro.

Ora sono pronta per ricominciare una nuova vita con le radici ben salde nella storia, nella Fuci, nella Chiesa, nella vita, nel lavoro.

Nella foto: il 52° Congresso Nazionale a Pavia (1994)

*Ilaria Godio è nata il 6 gennaio 1965, vive a Torino. Incaricata regionale FUCI dal 1991 al 1995 per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Lavora in una multinazionale e si occupa di tempi e metodi per l’ottimizzazione dei processi aziendali attraverso elaborazioni di progetti e analisi dati ed è responsabile del processo di continuous improvement.

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