Pier Giorgio Frassati
La storia di Pier Giorgio Frassati è racchiusa in soli 24 anni (1901-1925) ma, se si riesce a immaginarli spesi intensamente minuto per minuto, si intuisce quanta ricchezza si sia sprigionata in essi.
Pier Giorgio Frassati dimostra che essere cristiani fedeli, coerenti, felici, realizzati, gioiosi è possibile. Che la vita di un giovane cristiano è un’esplosione di libertà, capace di travolgere, sconvolgere, provocare, reinterpretare i canoni correnti, vivendo secondo ciò che si sente essere giusto, volgendo tutta la persona alla Verità come il girasole si volge alla luce.
Dopo aver assunto una dimensione internazionale tale da essere forse più conosciuto e amato all’estero che in Italia, oggi le frasi di Frassati – da «Non vivacchiare ma vivere» a «Verso l’alto», a «La tristezza dev’essere bandita dagli animi cattolici» – sono prese come programma da ragazzi e ragazze di ogni parte della Terra. La sua figura viene percepita come contemporanea. Il suo modo di vivere il cristianesimo parla un linguaggio moderno e universale.
In lui si trovano le dimensioni fondamentali dell’essere giovani, sia in gioia che in difficoltà: il rapporto con la famiglia, lo studio, il progetto di vita, l’interesse per la società, la spinta ideale per un mondo migliore, l’affettività, il tempo libero, lo sport… E tutto è vissuto nella fede genuina, profonda, entusiasta e seria allo stesso tempo, resa viva e pulsante nella quotidianità. L’amore per Gesù, riconosciuto come vivo e vero nella propria esistenza, e ritrovato nei fratelli e nelle sorelle che la vita gli metteva accanto. La preghiera, la Parola di Dio, i sacramenti: tutto vissuto con naturalezza, senza patemi, senza barriere.
Pier Giorgio attrae e rilancia: affascina con la sua vita, e genera il desiderio di una vita rinnovata in Dio, riscritta sul quaderno fresco e immacolato della fede, affidata al Signore perché ne faccia un dono per il mondo. È questo che fanno i santi.
Quella di Pier Giorgio era la «normale» vita quotidiana all’interno di un contesto familiare e sociale fuori dal comune. Infatti era figlio di Alfredo Frassati, proprietario del quotidiano «La Stampa», senatore del Regno d’Italia e poi ambasciatore a Berlino. Famiglia di alta borghesia, quindi. Dio si fa strada in Pier Giorgio in modo misterioso. In famiglia riceve le prime scintille della fede dalla madre, Adelaide Ametis (il padre è liberale e agnostico), ma la religiosità un po’ formale di lei si trasforma nel figlio nell’esplosione irrefrenabile della grazia di Dio. Dio cattura Pier Giorgio sin dall’infanzia, lo guida a scoperte decisive (la comunione quotidiana, all’Istituto Sociale dei Gesuiti a tredici anni), e lui si lascia condurre fiduciosamente su strade che portano lontano. Si iscrive all’Azione Cattolica, alla FUCI, alle Conferenze di San Vincenzo, all’Apostolato della Preghiera e ad altre associazioni, a ventun anni entra nel Terz’Ordine domenicano.
La sua fedeltà al Vangelo è di una semplicità disarmante; la sua capacità di accogliere il comandamento dell’amore fa sì che si sviluppi nel suo cuore un’apertura alle necessità dei fratelli tale da provocare un dare quasi senza limiti. La collezione di testimonianze della sua fede e della sua carità – un’incessante quanto nascosta opera di dedizione ai poveri – è realmente impressionante.
Un aspetto che colpisce è quanto il suo stile di vita, pur appartenendo a un’altra epoca, sia vicino a quello dei giovani di oggi, più che a quello dei giovani della sua epoca. Pier Giorgio aveva accesso a molte opportunità, studiava (ingegneria mineraria), guidava l’auto, andava in montagna, usava il telefono, era informato dei fatti del mondo, viveva con intensità l’amicizia (come non ricordare la Società dei Tipi Loschi, che univa i ragazzi e le ragazze della FUCI in un legame ludico e spirituale a un tempo?), amava la musica e l’arte e viveva il suo tempo libero proprio come un giovane normale dei nostri giorni. E questo crea nei giovani un’immediata connessione.
Inoltre nel nostro tempo le persone, giovani e adulti, si sentono frammentate e divise in tanti ruoli diversi: Pier Giorgio invece era una persona intera, coerente in ogni aspetto della sua vita, con un’integrità derivata dal rapporto profondo con Dio e dall’assimilazione del Vangelo nella sua esistenza. Questo messaggio di unità interiore è estremamente potente per i giovani, oggi. Infine Pier Giorgio testimonia che cosa significa vivere una vocazione laicale, cioè stare da cristiani nel proprio tempo, nella propria realtà assumendola e vivendola con consapevolezza. Nel Vangelo trova i criteri per giudicare la storia, i meccanismi sociali e civili del suo tempo, così nasce in lui il desiderio di realizzare un mondo più giusto, ed è il motivo per cui si impegna nel Partito Popolare, come nasce anche il rifiuto per tutto ciò che sente ingiusto e contrario all’umanità. Da qui il suo giudizio negativo, molto duro, nei confronti del fascismo. E non stupisce che, quando crea la Società dei Tipi Loschi, prenda il soprannome di Robespierre e che, quando diventa terziario domenicano, prenda il nome di Gerolamo in onore di Savonarola: due personaggi dall’integrità morale indiscussa.
Così Pier Giorgio sembra un perfetto testimonial di una Chiesa che cammina nelle periferie esistenziali dell’umanità contemporanea, che guarda senza remore le donne e gli uomini che cercano – magari a tentoni – la vita vera e attendono qualcuno che indichi la strada, attraverso la condivisione, la fraternità praticata, la carità materiale e spirituale, l’amore per il creato, la giustizia sociale.
Roberto Falciola
Per saperne di più
L’indicazione di testi utili per approfondire la figura di Frassati è qui limitata a libri in commercio. Altri titoli importanti, in particolare della sorella Luciana, sono attualmente reperibili solo in biblioteca o sul mercato dell’usato.
a) Fonti di prima mano
Pier Giorgio Frassati, Lettere, Effatà Editrice, Cantalupa 2018.
Luciana Frassati, Pier Giorgio Frassati. I giorni della sua vita, Studium, Roma 2019.
Luciana Frassati (a cura di), Mio fratello Pier Giorgio. La fede, Edizioni Paoline, Milano 2004.
Luciana Frassati, Mio fratello Pier Giorgio. La carità, Effatà Editrice, Cantalupa 2013.
Luciana Frassati, Mio fratello Pier Giorgio. Una vita mai spenta, Effatà Editrice, Cantalupa 2022.
b) Libri di altri autori
Paolo Asolan, «Io, ma non più io». Pier Giorgio Frassati. Una biografia spirituale, San Paolo, Milano 2023.
Carla Casalegno, Pier Giorgio Frassati. Biografia, Effatà Editrice, Cantalupa 2025.
Roberto Falciola, Pier Giorgio Frassati. «Non vivacchiare ma vivere», AVE-Effatà Editrice, Roma-Cantalupa (Torino) 2025.
Luca Rolandi, Pier Giorgio Frassati e la politica, Studium, Roma 2025.







