Giorgio Piovano
«Le gioie che vivrai e le sofferenze che dovrai sopportare, siano per te nutrimento di fede, e come premio la vita»: Giorgio Piovano conclude così ogni colloquio spirituale o, come dice lui, la “chiacchierata” con chi lo cerca per il sacramento della riconciliazione, per un confronto sulle proprie scelte di vita o semplicemente per uno scambio di idee sull’attualità. Torinese di nascita e di vita, Giorgio Piovano ha la dote di accompagnare il presente con una lettura della realtà che accompagna anche il domani e che aiuta a guardare all’altro e in alto. Giovane studente impegnato nella Gioventù di Azione cattolica, poi insegnante di filosofia, in seguito prete e assistente diocesano, oltre che nell’Ac, anche nella Fuci e nel Meic: la sua storia si intreccia con quella della Chiesa torinese, ma ancora più in profondità incrocia la vita di moltissime persone che devono anche a lui la maturazione di una fede cristiana adulta e la formazione all’impegno laicale.
Giorgio Piovano nasce a Torino il 16 giugno 1930. Figlio unico di Aldo Piovano, operaio, e Maddalena Berta, casalinga, risiede per tutta la vita nel quartiere popolare del Lingotto, prima in via Frabosa 12 e poi, dall’inizio degli anni Sessanta, in via Ventimiglia 154, nell’appartamento che, dal 1976, condividerà con don Fiorenzo Lana.
Frequenta le scuole elementari Re Umberto I, il ginnasio all’Istituto La Salle e poi il liceo classico al Collegio San Giuseppe e, nell’ultimo anno, al Liceo Vittorio Alfieri. Si iscrive all’Università di Torino nel 1950 e si laurea in filosofia teoretica e morale nel 1954, con la tesi intitolata La dottrina del Soprannaturale in Antonio Rosmini, discussa con il professor Augusto Guzzo. Ottiene l’abilitazione all’insegnamento di filosofia, pedagogia e storia nelle scuole secondarie nel 1958, quando inizia a insegnare al Collegio San Giuseppe; passa al Terzo Istituto magistrale statale e, dal 1969, al Liceo classico Alfieri e poi al Liceo scientifico Galileo Ferraris, dove rimane fino alla pensione.
Fin da bambino frequenta l’oratorio della parrocchia Beata Vergine Assunta, nel quartiere dove abita, ed è iscritto alla Gioventù di Azione cattolica. All’inizio degli anni Cinquanta, è delegato aspiranti della Giac nella sua parrocchia, poi vice-delegato diocesano aspiranti per la città dii Torino nel 1953 e delegato diocesano aspiranti dal 1955, collocandosi su posizioni dissonanti rispetto alla linea del presidente della giunta centrale dell’Ac, Luigi Gedda. Nel 1957 è presidente diocesano della Giac e dal 1963 al 1966 presidente della Giunta diocesana dell’Azione cattolica.
Maturata la scelta di diventare prete, sostiene gli esami in seminario come privatista. Il 1° gennaio 1967 riceve l’ordinazione presbiterale dal cardinale Michele Pellegrino che lo nomina subito assistente diocesano della Giac. Contribuisce alla fusione della Giac e della Gioventù femminile e, dal 1969 diventa vice-assistente dell’Azione cattolica di Torino per il Settore giovani. Nel 1975 gli è affidato l’incarico di assistente diocesano dell’Ac torinese, che mantiene fino al 1994. È anche assistente, dal 1973 al 1980, per il Settore giovani nella Delegazione regionale dell’Azione cattolica del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Dal 1991 al 2002 è assistente ecclesiastico del gruppo torinese della Federazione universitaria cattolica italiana e successivamente del Movimento ecclesiale di impegno culturale, incarico che mantiene fino al 2010.
Nel 1968 è componente della Commissione pastorale diocesana dei giovani. Nello stesso anno, è nominato per un triennio da Pellegrino nel Consiglio pastorale diocesano, al quale partecipa anche dal 1979 al 1982, durante l’episcopato di Anastasio Ballestrero. È nuovamente nel Consiglio pastorale dal 1988 e fino al 1992, quando diventa membro del Consiglio presbiterale, incarico che mantiene fino al 2002. È chiamato nel 1976 a far parte del Comitato colonia estiva Pier Giorgio Frassati e poi dell’Opera diocesana Pier Giorgio Frassati fino al 2009.
Nel 1968 insegna storia della filosofia alla Scuola serale San Giuseppe Cafasso per la «preparazione agli studi ecclesiastici». Dal 1991 e per tre anni, insegna filosofia al corso propedeutico per l’accesso al seminario diocesano dal 1991. Nell’anno 1994-1995 è incaricato di insegnare storia della filosofia alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, sezione parallela di Torino. Dall’anno successivo e fino 2006 è tra i docenti dell’Istituto superiore di scienze religiose di Torino. Insegna dal 1991-1992 al 1996-1997 alla Scuola di formazione per i diaconi permanenti della diocesi.
A questi impegni, affianca la presenza come assistente delle Équipes Notre-Dame e dal 1994 al 2003 è consigliere spirituale degli obiettori al servizio militare presso la Caritas di Torino. È inviato come collaboratore nella parrocchia Sacro Cuore di Maria nel 1994 dove rimane fino al 2000, quando è nominato nella parrocchia di Santa Monica.
Pur nella diversità di situazioni, Giorgio Piovano dimostra sempre una fiduciosa apertura al nuovo, accompagnata dalla tenace richiesta di impegno che rivolge alle persone che incontra e, prima di tutto, a sé stesso. È un maestro cordiale ed esigente, alla ricerca di Dio e felice della vita che vive in comunione con molte e diverse persone. Al termine di ogni “chiacchierata” a tu per tu, i suoi occhi azzurri si aprono in un sorriso e dice: «Vai e annuncia le grandi opere del Signore».
Muore a Torino il 16 agosto 2020.
Marta Margotti
Per saperne di più:
Azione Cattolica di Torino, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale di Torino e Marta Margotti (ed.), Dai tetti in su. Giorgio Piovano e Fiorenzo Lana: amore per il mondo, passione per la Chiesa, Effatà, Cantalupa (TO) 2023.