Accompagnare alla vita adulta
di Don Celso Dosi*
Il mio legame “formale” con il mondo della FUCI è durato circa 22 anni (dalla metà degli anni ’90, fino al 2018) ma, come potranno ben capire i miei “venticinque lettori”, fucini si resta per sempre, anche dopo il percorso universitario!
Il mio servizio come assistente FUCI è sempre stato caratterizzato dalla preoccupazione di non circoscrivere l’esperienza universitaria degli studenti entro i confini della sola formazione professionale ma che si dilata sino ad assumere un più ampio respiro culturale, educativo, di fede.
Tutto questo vuol dire stare accanto agli studenti, in particolare ai “fuori sede” (come si diceva un tempo e, nel mio caso, all’interno del Collegio sant’Isidoro di cui ero anche direttore), accompagnandoli nella maturità umana, di studio, professionale grazie ad una Chiesa accogliente, dinamica che sa ascoltarli, accompagnarli ed educarli, proprio grazie al progetto formativo della FUCI.
In quegli anni – stupendi e intensi – mi sono sempre sentito nel ruolo di un “fratello maggiore” che accompagna il giovane dalla gioventù alla vita adulta. In questo “passaggio” cercavo di stare accanto agli studenti in modo attento e discreto, rispettando la loro libertà, invitandoli a scegliere responsabilmente il proprio destino attraverso lo studio, la riflessione, la preghiera.
Mi piace rammentare come in questo percorso la FUCI fornisca una interessante proposta formativa, culturale e religiosa che contempla (e qui faccio cenno alla mia pluriennale esperienza di assistente FUCI) incontri tematici a cadenza settimanale, la partecipazione all’esperienza stupenda delle Settimane teologiche di Camaldoli, oppure la partecipazione alle cosiddette “formazione quadri” (organizzate dalla Presidenza Nazionale); momenti di preghiera, la celebrazione eucaristica, la possibilità di un accompagnamento spirituale, organizzazione di visite culturali e di attività di volontariato.
Ciò ha permesso a tanti giovani da me incontrati di intraprendere un interessante e coinvolgente cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa accogliente e dialogante con tutti.
L’impegno della FUCI, inoltre è per l’educazione ad una coscienza politica intesa come formazione di persone che, sensibili alla ricerca del bene comune e alla difesa dei diritti di ciascuno, sappiano mettersi responsabilmente e generosamente a servizio non solo della comunità cristiana, ma anche della comunità civile; al proposito mi piace ricordare alcuni giovani ora professionisti impegnati nel mondo della politica presso le amministrazioni locali.
Insomma, il cammino fucino intende formare giovani capaci di dare una risposta alla vita, ad una chiamata: il giovane universitario sa che la prima risposta che deve dare è fare bene ciò che è chiamato a fare, inoltre la FUCI offre ai giovani la consapevolezza che l’impegno universitario è una fedeltà alla vocazione cristiana e umana. Dunque, per un giovane universitario il cammino FUCI, l’appartenenza cristiana e la testimonianza non sono un “di più”, bensì un “vivere” in pienezza la stupenda e impegnativa età degli anni di formazione universitaria.
Sono grato a chi mi invitò per la prima volta a riflettere sulla proposta fucina da proporre agli studenti, sono altresì grato ai tanti studenti e studentesse che ho incontrato e che si sono “buttati” nel meraviglioso cammino fucino; auspico che ancora tanti giovani universitari possano incontrare qualcuno che presenti loro questa unica e formidabile esperienza umana e cristiana.
*Don Celso Dosi, nato nel 1961, prete della diocesi di Piacenza-Bobbio, è stato assistente spirituale della FUCI del gruppo di Piacenza dal 1996 al 2018. Durante questo periodo, dal 2010 al 2018 ha ricoperto anche l’incarico di assistente regionale (Emilia-Romagna), seguendo in particolare il gruppo FUCI di Bologna, privo di assistente.
Attualmente svolge l’incarico di economo diocesano, responsabile della scuola diocesana di teologia, assistente del MEIC e delegato diocesano per il diaconato permanente.