Relazioni vere, impegno nella società e nella Chiesa
di Giacomo Ghedini*
Mi chiamo Giacomo Ghedini, 29 anni. In queste foto sono quello in piccolo, con il turbante (avevo appena provato a tagliarmi i capelli da solo e i risultati andavano celati al mondo); quello a sinistra con una bizzarra giacca a vento arancione; sempre quello a sinistra, gesticolante.
La prima foto risale al giugno 2016. Sono passati ormai diversi anni, ero alla mia prima esperienza di studi all’estero (Parigi) e alcuni amici del mio circolo FUCI di Padova erano venuti a trovarmi, mentre altri avevano insistito per fare una chiamata Skype. All’epoca ancora non era passato il tornado del Covid, quindi non era affatto cosa scontata sentirsi così! L’ho scelta perché sta a indicare la bellezza di amicizie vere che sanno vincere le distanze, il primo e fondamentale elemento della mia esperienza fucina.
La seconda foto è del novembre 2016, classico selfie di dubbio gusto davanti alla Fontana di Trevi, post-Consiglio Centrale della FUCI a Roma. Se eravamo stanchissimi per le interminabili discussioni/litigate su qualsiasi cosa? Chiaro. Se, a distanza di anni, rifarei (quasi) tutto? Indeed.
Terza foto: giugno 2017, uno dei miei ultimi incontri da fucino e uno di quelli a cui sono più legato. Insieme ad altri del gruppo, organizzammo un incontro con i giovani della Chiesa metodista/valdese di Padova. Li invitammo presso il Centro Universitario, dove ancora oggi si ritrovano quelli del gruppo della FUCI; ascoltammo una breve riflessione biblica del nostro assistente (don Marco Barcaro) e della loro pastora (Ulrike Jourdan), pregammo insieme e chiacchierammo a lungo. A ispirarmi il desiderio di organizzare un simile incontro erano state le occasioni di dialogo ecumenico durante le settimane teologiche presso Camaldoli, uno dei miei momenti preferiti dell’esperienza fucina… e un legame con il monastero e con l’impegno nel dialogo interreligioso che dura (e cresce) ancora oggi.
Insomma, che cosa mi ha lasciato la FUCI? Relazioni vere, impegno nella società e nella Chiesa, spirito aperto!
*Giacomo Ghedini, padovano d’origine, cresciuto in Azione Cattolica (di cui è stato anche segretario diocesano del MSAC e vicepresidente giovani diocesano). Alla FUCI ha fatto parte del circolo di Padova; per due anni (2015-16) è stato eletto Rappresentante dell’Assemblea Federale, nel secondo dei quali venendo anche nominato Segretario del Consiglio Centrale. Attualmente è ricercatore post-doc presso il Centre d’Histoire di Sciences Po Paris, nell’ERC “Slave Voices”. È inoltre borsista del Centro Universitario Cattolico della Conferenza Episcopale Italiana. Ha terminato, in ottobre 2022, un dottorato in storia contemporanea in cotutela tra l’Università di Bologna e l’Université de Paris. Tra i suoi più recenti impegni extra lavorativi: nel gennaio 2022 è stato tra coloro che hanno favorito la fioritura de “Il Mandorlo”, il primo gruppo giovani Lgbt+ cattolico in diocesi di Padova; dal luglio 2021 è il presidente di una piccola associazione di dialogo interreligioso che ha contribuito a fondare a Camaldoli (insieme anche ad altri ex-fucini), l’Amicizia Ebraico-Cristiana Giovani.